22/06/2020 UrologiaL'iperplasia prostatica benigna (IPB)Ennio Dragoni IPBautore: Dr. Ennio Dragoni Dr. Ennio Dragoni UROLOGIA / ANDROLOGIA Specialista in Urologia, Programma di Chirurgia Pelvica Complessa, Policlinico S.Orsola-Malpighi BolognaIPERTROFIA DELLA PROSTATA L'iperplasia prostatica benigna (IPB) o in maniera inesatta "ipertrofia prostatica benigna", è una condizione caratterizzata dall'aumento di volume della ghiandola prostatica; tale aumento, infatti, non è dovuto a una ipertrofia cioè ad un aumento di volume delle singole cellule che compongono la prostata, ma a una iperplasia della componente parenchimale e stromale della ghiandola cioè ad un'aumento del numero delle cellule. L’iperplasia prostatica si verifica principalmente con lo sviluppo di noduli microscopici nella zona che circonda l’uretra prostatica che col passare degli anni, aumentando in numero e dimensioni, comprimono e distorcono l'uretra stessa andando a creare nel tempo problemi della minzione. L’aumento del volume della prostata, più o meno evidente nei vari soggetti, è un processo fisiologico legato all’avanzare dell’età, per effetto di squilibri ormonali e dell’azione di numerosi fattori di crescita. Circa il 60% degli uomini oltre i 60 anni di età soffre di disturbi della minzione secondari all’ipertrofia prostatica e che possono assumere caratteristiche di severità tali da inficiare la qualità di vita del paziente. Tale sintomatologia disurica è legata sia a una componente “ostruttiva”, data dall’aumento del volume prostatico che ostacola il deflusso di urine, sia ad una componente “irritativa” dovuta ad alterazione della funzione vescicale. Da un punto di vista sintomatologico, il paziente riferisce la presenza di un flusso urinario ridotto, spesso intermittente, e un aumento del numero delle minzioni diurne e notturne. Può inoltre essere presente bruciore minzionale, uno stimolo urinario imperioso o difficoltà a iniziare la minzione, uno sgocciolamento e una sensazione di incompleto svuotamento della vescica. La progressione dell’IPB, soprattutto se non curata, determinando un residuo urinoso postminzionale, può portare ad infezioni del basso apparato urinario e alla formazione di calcoli vescicali fino alla ritenzione urinaria acuta, che necessita di posizionamento urgente di un catetere vescicale per permettere lo svuotamento della vescica, o cronica che può esitare in compromissione della funzione renale. Vari questionari tra cui l'International Prostate Symptom Score (IPSS) sono stati formulati per stratificare la severità della patologia. Un esame clinico accurato che comprende, oltre all’esame obiettivo, l’esplorazione rettale, è importante per escludere eventuali altre patologie che possono dare una sintomatologia sovrapponibile. Tra gli esami utili alla diagnosi vi sono l’uroflussometria, che permette un’oggettivazione del flusso urinario del paziente e il dosaggio ematico del PSA (Antigene Prostatico Specifico) i cui valori possono aumentare anche per l’IPB e devono essere interpretati correttamente per escludere l’eventuale coesistenza di una malattia maligna della prostata. E’ inoltre utile un esame delle urine con urinocoltura, che permette di escludere un’eventuale infezione delle vie urinarie che può simulare la sintomatologia tipica dell’IPB. Altre indagini utilizzate sono l’ecografia reno-vescicale e prostatica transrettale, utile strumento di valutazione del corretto volume della prostata e dell’apparato urinario in toto, oltre che di esclusione di eventuali lesioni ipoecogene sospette per neoplasia, importante soprattutto ai fini di un eventuale intervento chirurgico e lo studio urodinamico pressione-flusso, che permette una valutazione funzionale vescico-uretrale che può essere alterata a cause dell’ostruzione prostatica. Il trattamento dell’IPB si avvale di vari strumenti terapeutici, con lo scopo di migliorare la sintomatologia del paziente e la sua qualità di vita oltre che ad evitare le complicanze a lungo termine più gravi (ritenzione urinaria, calcolosi e diverticolosi vescicale, insufficienza renale cronica).Accanto a possibili modifiche nello stile di vita del paziente che possono portare qualche beneficio sintomatico, il primo approccio terapeutico è di solito farmacologico. I farmaci efficaci a livello prostatico sono gli α-litici ad effetto miorilassante della regione cervico-uretrale e della capsula prostatica, gli inibitori della 5α-reduttasi che determinano una riduzione del volume prostatico e i fitoterapici come la Serenoa Repens che possono determinare una riduzione dei sintomi. La terapia farmacologica è una terapia cronica che spesso può essere comunque sufficiente a curare il paziente. In caso di inefficacia della terapia farmacologica, il paziente dovrà essere indirizzato verso una terapia chirurgica. Esistono diverse opzioni chirurgiche per l’IPB, tutte volte alla risoluzione dell’ostruzione del flusso urinario attraverso l’asportazione dell’adenoma prostatico. Si passa da interventi endoscopici come la TURP (Resezione endoscopica Trans-Uretrale della Prostata), gold standard della terapia chirurgica dell’IPB, e la HoLEP (Enucleazione della Prostata con Laser a Olmio) a interventi a cielo aperto, come l’ATV (Adenomectomia prostatica Trans-Vescicale), quest’ultima necessaria solo in caso di prostate di grandissime imensioni. La strategia terapeutica da attuare sarà comunque basata sul grado di severità della sintomatologia del paziente e del conseguente impatto sulla sua vita quotidiana, discutendo i possibili rischi e benefici delle diverse opzioni terapeutiche. aspetto endoscopico dopo interventoEsami diagnosticidi 1° livello Da eseguire in pazienti, che lamentano sintomi delle basse vie urinarie anamnesi esame obiettivo esplorazione rettale symptom score esame delle urine con eventuale urinocoltura PSAdi 2° livellonella valutazione di pazienti selezionati, solitamente prescritti dallo specialista flussometria esame urodinamico Ecografia reno-vescicale con valutazione residuo postminzionale endoscopia delle basse vie urinarieCategorieFisioterapiaGinecologiaNutrizioneDiagnostica VascolareOSTEOPATIAMalattie RespiratorieMicrochirurgia della manoChirurgia Della ManoUrologiaOsteoporosiFattore di rischio tumore al senoPodologiaUltimi articoliADIPOMETRIA-STRATIGRAFIALombalgiaCERVICALGIA