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RESPIRO E ALIMENTAZIONE

Sonia Trebaldi
Alimentazione e Respiro
autore: Dr.ssa Sonia Trebaldi
Un corretto stile di vita è importante per il mantenimento dello stato di salute
e della prevenzione delle malattie respiratorie croniche come Asma e BPCO.
In questo il ruolo dell’alimentazione è importante, perché può contribuire
correttamente e positivamente all’efficacia del trattamento delle malattie
respiratorie croniche.
LA DIETA MEDITERRANEA
I consigli utili per una corretta alimentazione si basano sul modello della
DIETA MEDITERRANEA.
La dieta mediterranea per la sua ricchezza in sostanze bioattive è molto utile
al soggetto affetto da asma e BPCO. Va usata in senso antiinfiammatorio
e adattata nella scelta degli alimenti e nelle percentuali dei macronutrienti
– proteine, lipidi e carboidrati – in base allo stile di vita del paziente, alla
presenza di farmaci, allo stato gastro intestinale e alle eventuali altre
patologie presenti.
Alcuni alimenti per il benessere del respiro:
• Acidi grassi omega 3 (pesce azzurro, semi di lino e noci);
• Vitamina C, Vitamina E (agrumi, frutti rossi, olio di oliva, frutta secca);
• Carotenoidi, Polifenoli e Antocianine (carote, zucca, melone, frutti di
bosco, tè verde, uva);
• Zinco e Selenio (Carme, pesce, uova, latticini, semi e legumi).
ASMA e nutrizione
La dieta mediterranea, per la sua ricchezza in sostanze bioattive, è molto utile
al soggetto affetto da asma, in quanto molti nutrienti di questa dieta sono
antiinfiammatori naturali.
Nel porre attenzione alla propria “dieta del respiro”, fare particolare
attenzione a:
1. Allergeni. Negli ultimi anni sono in aumento le allergie anche alimentari.
Anche se raramente l’allergia ad un alimento causa sintomi respiratori,
in alcuni casi tra i bambini è possibile che l’intolleranza ad alcuni alimenti
possa provocare asma bronchiale. Verificate e aggiornate il vostro “stato
allergico”.
2. Additivi. Da tempo sono di largo uso additivi nella produzione e
conservazione dei cibi. Alcuni additivi potrebbero causare reazioni di
ipersensibilità se si ha l’asma e favorire la comparsa di una crisi.
Ad esempio, lo studio “Hypersensitivity Reaction to Food Additives”
(S. Randhawa et al.) ha evidenziato che i solfiti possono provocare anche
gravi crisi di broncospasmo nei pazienti con asma non controllato.

L’ALIMENTAZIONE

CIBI DA PREFERIRE:
◊ Cereali integrali (pane,
pasta, riso, orzo, farro)
◊ Carne bianca (pollo, coniglio,
tacchino)
◊ Formaggi magri (es. ricotta)
◊ Pesce azzurro e ricco di acidi
grassi e omega 3 (salmone,
sgombro, sardine, tonno)
◊ Legumi
◊ Frutta e verdura fresche
e di stagione
◊ Frutta secca (noci, nocciole,
mandorle)
◊ Olio extravergine di oliva

CIBI DA LIMITARE:
◊ Carni rosse e/o trasformate
(es. insaccati, salumi)
◊ Formaggi grassi e stagionati
◊ Dolci, bevande zuccherine e
gassate (coca-cola, acqua
tonica, succhi di frutta)
◊ Prodotti conservati, industriali
e ultra-processati (alimenti
in scatola, precotti,
sughi pronti)
◊ Condimenti ricchi in grassi
(burro, lardo, strutto,
margarina, maionese,
salse varie)
◊ Alimenti ricchi di sale
◊ Snack ipercalorici,
merendine e alimenti
da fast food
◊ Alcolici e superalcolici
1. Chili di troppo. La correlazione tra asma e obesità potrebbe avere in
comune uno stato infiammatorio sistemico. Un aumento di peso è un
fattore di rischio per l’asma ed è associato ad una peggiore gestione
della malattia.
BPCO e nutrizione
La BPCO è una patologia evolutiva che espone a un rischio piuttosto elevato
di malnutrizione proteico-energetica a causa di:
• Inadeguati introiti di energia e nutrienti (per dispnea, sazietà precoce,
anoressia secondaria a disturbi digestivi)
• Aumento del dispendio energetico per incremento del costo metabolico
respiratorio
• Riduzione della sintesi e accelerato turnover delle proteine
• Ridotta efficienza muscolare
• Persistente abitudine al fumo.
Una dieta bilanciata ricca di sostanze in grado di contrastare i processi
patogenetici della BPCO come lo stress ossidativo, l’infiammazione, il
dismetabolismo, il rimodellamento tissutale, probabilmente agendo anche a
livello dei microbi intestinali, incide significativamente sul rischio di sviluppare
la BPCO, sulla sua progressione clinica e sulle relative co-morbidità
(compresenza di altre patologie).


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